CHECK POINT | Benyamin Reich, Fabrizio Pozzoli, Lea Golda Holterman
La Galleria SPAZIO TESTONI di Bologna, in Via D’Azeglio 50, in collaborazione con Werkstattgalerie di Berlino, in occasione di ARTE FIERA 2015 presenta le opere di tre artisti in dialogo sulla situazione Israeliano-Palestinese, che ormai da più di mezzo secolo rappresenta il fulcro attorno al quale ruotano le vicissitudini Mediorientali e non solo.
Con le opere in filo metallico di Fabrizio Pozzoli, scultore di Milano, e le immagini fotografiche di Benyamin Reich e Lea Golda Holterman, entrambi di origine israeliana e presenti sulla scena artistica contemporanea berlinese, la mostra CHECK POINT propone una riflessione sulla situazione attuale e sulle diverse culture che in quei territori coesistono alla continua ricerca di una difficile forma di convivenza, ostacolata dalla violenza e dal disequilibrio economico.
Per questa mostra Fabrizio Pozzoli ha realizzato un’installazione site specific a forma di gabbia, che accoglie i visitatori all’ingresso della galleria costretti ad attraversarla sfiorando “The missing hours”, una grande figura umana realizzata in filo di ferro ossidato con entrambe le mani accostate al volto, scultura della sua serie Oversize. Questa sua opera comunica immediatamente la tematica indagata da questa mostra: la nostra difficile comprensione degli eventi in atto nei territori Israeliano-Palestinesi e in tutto il Medioriente, spesso frutto della nostra non conoscenza delle motivazioni dei conflitti sociali e culturali che li attraversano e che purtroppo ormai investono anche Paesi diversi e lontani, come hanno tristemente dimostrato i gravi eventi Francesi proprio di questi primi giorni del 2015. Una “gabbia” che racchiude quindi anche i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni ed al contempo illusoriamente ci protegge dall’alterità, dalla diversità culturale, separandoci così gli uni dagli altri, ma che costituisce anche un Check Point:, un passaggio obbligato verso la comprensione di ciò che ci circonda, che in questa esposizione è controllato metaforicamente dalle immagini fotografiche dei due artisti proposti dalla Werkstattgalerie di Berlino, Benyamin Reich e Lea Golda Holterman, collocate esternamente alla gabbia, attraverso la quale sono comunque visibili e ci mostrano scene di vita quotidiana dei due popoli Israeliano e Palestinese, raccontandoci i loro conflitti intersecati con le loro tradizioni e le loro culture.
La capitale tedesca accoglie oggi giovani artisti da tutto il mondo ed in particolare molti giovani Israeliani. Questo fenomeno migratorio si sta intensificando sempre di più ed ormai è come se si trattasse di una “contro-diaspora” di giovani Israeliani verso il Nord Europa, alla ricerca della loro origine familiare e culturale, ma anche alla ricerca di maggior sicurezza e di un sistema di vita diverso da quello che l’ortodossia Ebraica e il radicalismo Islamico spesso impone loro nella quotidianità ed in particolare sulla loro libera espressività artistica.
Fabrizio Pozzoli
Nasce nel 1973 a Milano, dove vive e lavora. Affianca a studi scientifici esperienze come aiuto scenografo. Ricerca in ambito grafico e di scrittura e si forma ai corsi della Scuola del fumetto di Milano, dove consegue precise capacità di rappresentazione anatomica della figura. Dagli ultimi anni novanta lavora a sculture metalliche tridimensionali, realizzate in filo di ferro, e dal 2005 inizia a lavorare a sculture di grandi dimensioni, concentrando l’attenzione sul volto e i suoi caratteri fisionomici. Dal 2007, compare nei suoi lavori l’elemento ruggine ottenuta per ossidazione naturale. La sua personale “OVERSIZE” del 2008 presso la galleria Montrasio Arte di Milano, è impreziosita dagli scatti del grande Maestro della fotografia Gianni Berengo Gardin, che lo ritrae al lavoro nel suo studio e compare nel catalogo “Gianni Berengo Gardin – Reportrait”, tra i personaggi del mondo della cultura del ‘900 immortalati dall’illustre fotografo. Nel 2010, per la mostra “Attese”, presso la galleria Gli Eroici furori di Milano, presenta sue sculture in dialogo con opere di Gianfranco Ferroni. Nella sua mostra “Prodromes”, presso la galleria Cavaciuti di Milano nel 2013, realizza una serie di figure in fio di ferro e con materiali ed oggetti del quotidiano e altri nuovi lavori realizzati disegnando con la ruggine figure antropomorfe su sottili lamine in ferro. Il catalogo che accompagna questa mostra è arricchito dagli scatti fotografici realizzati nel suo studio dal fotografo austriaco Andreas H. Bitesnich. Per l’esposizione “Intrecci”, nel 2014 presso la galleria Gli Eroici furori di Milano a cura di Alberto Mattia Martini, prosegue il suo dialogo con i maestri della fotografia contemporanea, in questo caso con i lavori a mosaico realizzati con pellicole Polaroid di Maurizio Galimberti.
Fabrizio Pozzoli ha esposto in Europa, America e Asia.
Benyamin Reich
Figlio del rabbino di una importante Yeshivah (scuola rabbinica) e cresciuto con altri 10 fratelli, osservando i suoi scatti ci si rende immediatamente conto di come Reich non abbia in realtà rimosso le forti tradizioni della vita precedente, tenendole spesso al centro della sua arte e spiegandole al grande pubblico a modo suo. L’arte di Benjamin Reich punta ad unire l’estetica alla tradizione e permette di riscoprire il mondo ultra ortodosso, i suoi misteri e al tempo stesso la sua semplicità, e di guardare con occhi diversi quegli uomini e quelle donne che sembrano essere lontani anni luce dalla società moderna.
Education: École nationale supérieure des beaux-arts, Paris; Ma’ale School of Cinema, Television and the Arts, Jerusalem; Bezalel Academy of Art and Design, Jerusalem – Selected Solo Shows: 2013 “Who shoots Reich? Eine deutsche Winterreise” – Werkstattgalerie, Berlin, “Jud Süß” – Kunstverein Schwetzingen; 2012 “Jud Süß” – Kunstverein Worms: 2008 “Forsaken Me?” – The Jerusalem Artist’s House; 2004 “Here and Here” – Haifa Museum of Art; 2003 “Black Stars” – the Gallery of the Beit Berl College of Art, Tel Aviv – Selected Group Exhibitions 2014 Les Euronautes” – Europäischer Monat der Fotografie Berlin, Galerie Kornfeld; “Kunst van het Geloven” – St Nicolaas- Kapelle, Netherlands; 2013 “Die Asporas Project” – P8 Gallery, Tel Aviv, Israel; 2011 “Heimatkunde” – Jüdisches Museum; 2010 “HomeLessHome” – Museum on the Seam, Jerusalem; 2009 “Cockeye” – Gal-On Art Space, Tel Aviv; “The Age of a Different Re-action” – Davide Gallo Gallery, Berlin.
Lea Golda Holterman
1976, attualmente vive e lavora tra Tel Aviv e Berlino. Si è diplomata alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme. La sua ricerca fotografica si riallaccia all’identità sociale e nazionale, sviscerando i lati nascosti di ogni personaggio ritratto e le tendenze oscure di un’intera nazione. L’artista ha esposto al Museum for the Arts di Vienna, alla Boghossian Foundation di Bruxelles, al Museum for Modern Art di Amsterdam, al Tel Aviv Art Museum,al Haifa Art Museum e al Ramat Gan Museum di Israele. Education:2003 – 2008 B.F.A Bezalel Academy of Art and Design, Graduated with Honor and Excellency. Work: Haaretz Magazine – Private column photography and writing – L’uomo Vouge. Awards: 2011 Nominated Deutsche Börse Photography Prize; 2010 Nominated Der Merck-Preis, 1st Prize, Arle Photography Festival, 1st Prize, IPA Photography, 2009 Hasselblad Award Best 100 Photographers; 2007 Sharet Foundation, IPA award; 2006 Honor Bezalel Academy of Art and Design. Selected Solo Exhibitions: 2012 Fred Gallery, London (future); 2011 orthodox eros brussle,orthodox eros, Lithuinia; 2010 Orthodox Eros, Arle Photography Festival, France, Chapter one, Ramat Gan Museum, Israel; 2009 Orthodox Eros, Dada Post gallery, Berlin, Germany, 2009 Exile Coker college, Art Department, Hartsville, U.S.A, 2008 D&A Gallery, Israel, 2007 Tova Osman Gallery, Israel. Selected Group Exhibitions: 2012 Grid Festival, No Fashion Please! Museum for the Arts, Vienna, 2011 Boghossian Fundation, Brussle, Minitire Museum for Modern Art, Amsterdam, 2010 Museum of Photography, Darmstädter, Merck Prize (Nominated), 2009 Museum of Tel Aviv, Photography group show, (curator: Nili Goren), Haifa Museum of Art, History of Violence, (curator: Hadas Maor), Hasselblad Photography Awared (10 Best Photographers for 2009); 2008 IPA, Los Angeles, USA; 2007 The OpenMuseum of Photography, Tel-Hay, Israel.
Con la mostra CHECK POINT, che inaugura il 21 Gennaio 2015 alle 19,30 in Via D’Azeglio 50 e che resterà visibile fino al 28 Marzo 2015, la Galleria SPAZIO TESTONI di Bologna, in collaborazione con Werkstattgaleriedi Berlino(www.werkstattgalerie.org), partecipa al progetto MACROCOSMI-Ordnungen anderer Art, un dialogo tra Bologna e Berlino, a cura di Martina Cavallarin e Pascual Jordan, con il coordinamento di Fondazione Forum der Kulturen e il Patrocinio della Ambasciata Tedesca a Roma, in collaborazione con Accademia di Bologna, CUBO Centro Unipol Bologna, Teatri di Vita Bologna, Gallerie di Bologna, nGbK neue Gesellschaft für bildende Kunst, Landesverband Berliner Galerien.
L’evento fa parte di ART CITY 2015 – ART CITY White Night di sabato 24 gennaio 2015 – promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con Bologna Fiere in occasione di ARTE FIERA 2015.